In che modo si può creare una supply chain vincente? Ecco gli aspetti principale per una gestione ottimale della catena del valore

La Supply Chain sta entrando sempre di più fra gli ambiti di intervento in tema di efficienza d’impresa.

Tuttavia, viene spesso confusa con alcune sue sfumature, come logistica ed acquisti e questa confusione impedisce spesso agli imprenditori di ottenere i risultati migliori.

Facciamo un po’ di chiarezza.

Logistica ed Acquisti rappresentano delle funzioni attraverso le quali i materiali vengono trasferiti da un fornitore ad un cliente.

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Cosa è davvero la supply chain

La Supply Chain invece è un concetto molto più ampio che può essere sintetizzato in tutti quei processi necessari affinché una materia prima, disponibile da qualche parte nel mondo, possa diventare un prodotto finito acquistato da un consumatore da qualche altra parte nel mondo.

Così è evidente che logistica e acquisti sono solo alcuni degli strumenti che la supply chain ha per portare a termine il suo compito: consegnare il bene o il servizio al consumatore che l’ha acquistato.

La supply chain rappresenta una vera e propria catena di aziende, persone, competenze, materiali, processi che interagiscono tra loro per consegnare al consumatore finale il “valore” acquistato.

Ed è proprio per questo che si parla di catena del valore.

Perché è fondamentale oggi gestire al meglio la propria Supply Chain?

Partiamo da una domanda: Da quale Supply Chain è più probabile che scelga di acquistare quel consumatore a cui la mia azienda sta puntando (o a cui puntano i miei clienti)?

Immagino che la risposta sia semplice per tutti, in quanto tutti noi siamo consumatori. Quella che…

  • mi da quello che voglio
  • con la qualità che voglio
  • nei tempi che voglio
  • al minor prezzo

Da questa prospettiva quindi è chiaro che ogni singola azienda non potrà gestire una supply chain, piuttosto dovrà integrarsi al meglio all’interno della supply chain a cui decide di appartenere affinché la catena del valore che coinvolge la propria azienda sia, o diventi, più appetibile, per il consumatore finale rispetto alle altre.

Ovvio quindi che non parliamo più semplicemente di logistica o acquisti, ma di rapporti, strategie (operative e commerciali) ed informazioni che in tempo reale devono essere condivise lungo tutta la catena.

Questo è fondamentale affinché il consumatore pronto a procedere con l’acquisto individui la nostra catena come quella che gli offre ciò che cerca con la qualità attesa, nei minor tempo ed al minor prezzo.

Un esempio pratico

Pensiamo alla nostra azienda e proviamo a rappresentarla in un diagramma di flusso.

Rappresentiamo ogni reparto con un quadrato ed uniamoli tra loro con delle frecce nere per rappresentare il flusso dei materiali, con delle frecce verdi a rappresentare il flusso delle persone e con delle frecce blu a rappresentare il flusso delle informazioni. Sicuramente risulteremo con un diagramma ricco di frecce colorate.

Ora racchiudiamo il diagramma sopra disegnato in un quadrato e copriamo ciò che sta all’interno di tale quadrato con un foglio bianco con su scritto “LA MIA AZIENDA”.

Questo quadrato rappresenta uno degli anelli della supply chain a cui apparteniamo. Ora disegniamo altri quadrati prima del nostro per ogni azienda che ci precede (fino ad arrivare alla materia prima) e dopo il nostro per ogni azienda che ci segue (fino ad arrivare al consumatore finale). Ripetiamo l’esercizio delle frecce colorate per i materiali, le persone e le informazioni. Immagino che in questo caso otteniamo un diagramma molto più povero di frecce.

La gestione della supply chain comporta proprio la razionalizzazione e l’ottimizzazione di tutti i collegamenti tra le aziende che la compongono con l’unico obiettivo di fornire la massima qualità nel minor tempo ed al minor prezzo al consumatore finale.

Se pensiamo al motivo per cui investiamo tanto tempo, denaro e risorse nell’ottimizzare le frecce colorate all’interno del diagramma di flusso precedentemente disegnato per la nostra azienda, per lo stesso motivo dovremmo investire altrettanto tempo, denaro e risorse per migliorare le frecce all’interno del diagramma di flusso che rappresenta la supply chain a cui apparteniamo.

Le tecniche per una supply chain vincente

Vediamo ora quali sono le tecniche per una gestione ottimale della supply chain…

Innanzitutto all’interno di una supply chain non deve esistere una struttura gerarchica. Questo rappresenta uno dei più grandi limiti di tanti modelli di catena.

Una supply chain vincente comporta una grande razionalizzazione ed ottimizzazione dei seguenti aspetti:

  • Governance: Governare una supply chain non significa poterne imporre le proprie regole, tutt’altro. Una scatena sarà tanto più competitiva quanto più le aziende che ne fanno parte saranno brave nel condividere informazioni, materiali, competenze, regole e strategie.
  • Materiali: Se guardiamo alla supply chain come fosse un diagramma di flusso di una azienda allora comprendiamo anche in che modo possiamo ottimizzare i materiali al suo interno. Vi saranno anelli della catena dediti alla creazione di valore in cui quindi non dovremmo avere materiali in giacenza, mentre avremo anelli della catena dediti allo stoccaggio o al buffering a cui potremo attingere in qualsiasi momento per rispondere prontamente alle diverse fluttuazioni del mercato. I materiali dovranno essere distribuiti all’interno della catena al fine di garantire il massimo dell’efficienza e nel contempo il massimo della rapidità e della flessibilità.
  • Competenze: all’interno della catena ogni anello deve decidere e affermare il suo ruolo e la sua specializzazione. Si dovranno trovare le migliori competenze disponibili che possono adempiere a quel ruolo. In questo modo vi sarà la garanzia e la fiducia che ogni anello ha a disposizioni le migliori competenze disponibili per adempiere al proprio ruolo.
  • Informazioni: Ogni anello deve contribuire ad informare, per quanto di propria competenza, con informazioni attendibili l’intera catena. La rapidità e l’affidabilità con cui queste informazioni percorrono la catena sono gli elementi fondamentali che caratterizzano la competitività della supply chain. Gli anelli più prossimi al consumatore dovranno riuscire a raccogliere e condividere informazioni sulle aspettative, le tendenze, le mode, e quant’altro sta in qualsiasi modo impattando la scelta del consumatore. Gli anelli più a monte della catena invece dovranno riuscire a condividere, il più rapidamente possibile, informazioni relative alla disponibilità di materiali, di risorse, di competenze, di strategie, prodotti e servizi innovativi.

Conclusioni

E’ chiaro quindi come la gestione di una supply chain non possa essere una attività svolta individualmente all’interno di ciascuna azienda, bensì un continuo lavoro di squadra tra tutte le aziende della filiera.

Dovendo lavorare al di fuori di organigrammi aziendali, abilità come la diplomazia e l’empatia professionale devono essere messe in gioco per riuscire al meglio a creare un gruppo di aziende che insieme lavorano per una efficienza e quindi una competitività comune.

Esistono soluzioni digitali e piattaforme software, ormai alla portata di qualsiasi azienda, che facilitano la creazione e l’ottimizzazione di rapporti di filiera più forti.

Bisogna tuttavia lavorare ancora molto sul concetto di squadra che deve essere predominante all’interno di una filiera, in cui tutti han la giusta fiducia nell’intera catena e dove l’interesse del singolo è massimo solo se giova l’intera filiera. Riguardo a quest’ultimo aspetto, molto poco possono aiutare le nuove tecnologie.

Serve piuttosto una figura specializzata come un innovation manager in grado di supportare l’azienda nella costruzione di una supply chain nuova, efficiente e su misura. In una parola: vincente.


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